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Colombo Felicina (1901-1983)

Felicina Colombo (1901-1983)

colombo_felicinaLa versione integrale di questa biografia è disponibile presso la sede AARDT

Figlia di Augusto, nato a S. Lorenzo del Conte (Francia), e di Martina Grandini, nata a Barbengo, Felicina Colombo vide la luce a Bellinzona il 14 aprile 1901. Il padre era di professione meccanico presso l’Officina della Gotthardbahn, la madre casalinga. La famiglia Colombo era di origine italiana e fu naturalizzata nel 1891 con attinenza di Bremgarten nel cantone di Berna.

Frequentò le scuole dell’obbligo nella capitale e conseguì il diploma di maestra presso l’Istituto S. Maria di Bellinzona nel 1920. Nell’estate del 1922 fu nominata dal Municipio di Bellinzona e assegnata alla sede di Ravecchia, dove rimase fino al 1931. Nello stesso periodo insegnò la lingua francese nelle scuole professionali della città. Nell’estate del 1925 ottenne la patente d’insegnante di scuola maggiore. Più tardi, all’Università di Friburgo, conseguì il “Certificat d’aptitude à l’enseignement moyen” e, due anni dopo, nel 1942, il “Certificat d’aptitude à l’enseignement  secondaire” in lingua e letteratura italiane, storia e lingua e letteratura francesi. A conclusione di questi studi le fu conferita la licenza in lettere.

Nel 1931 Felicina Colombo diventò Ispettrice degli asili al posto di Teresa Bontempi, destituita dalla carica dal Consiglio di Stato. Convinta seguace del metodo della pedagogista italiana Maria Montessori, la Colombo si batté affinché gli asili fossero una preparazione prescolastica per tutti i bambini. Nel 1952 venne chiamata alla vice direzione della scuola magistrale femminile e come insegnante di pedagogia, cariche che lasciò, per raggiunti limiti d’età, nel 1965.

Chiamata nel 1937 dallo scrittore e docente Pio Ortelli, Felicina Colombo fu anche collaboratrice di Radio Monte Ceneri, dove diresse la corrispondenza coi bambini. Con lo pseudonimo di “Lucciola” animò per molti anni una trasmissione di racconti, giochi, musiche e canti per i piccoli ascoltatori.

Nel 1940 il nuovo capo del Dipartimento della Pubblica Educazione Giuseppe Lepori volle introdurre un bollettino “Radioscuola della Svizzera Italiana”, che fu redatto da Felicina Colombo, Piero Bianconi e Virgilio Gilardoni. Durante la guerra, la Colombo aveva iniziato a proporre delle lezioni, diverse delle quali furono premiate. Negli anni Sessanta si cimentò pure con il mezzo televisivo preparando alcune lezioni di Telescuola.

Felicina Colombo fu attiva nella Commissione nazionale svizzera dell’UNESCO e collaborò con la Croce Rossa e il Dono svizzero per le vittime di guerra. Tra le fondatrici della prima sezione di esploratrici a Bellinzona, fu sportiva appassionata di montagna con il CAS e l’UTOE, ma anche monitrice per molti anni della Società federale di ginnastica della capitale.

Fu sempre sostenitrice convinta dei diritti delle donne. In occasione delle elezioni comunali del 1972, Felicina Colombo fu eletta brillantemente sulla lista del Gruppo liberale radicale per il Consiglio comunale di Porza.

Dopo lunga malattia si spense il 14 aprile 1983 ad Ascona.

 

Autore: Pasquale Genasci, 2 aprile 2016

© 2016 AARDT – CH 6818 Melano

Crediti fotografci: L.Ruckstuhl, Il suffragio femminile in Svizzera, Lugano 1991, p.142.

 

Fonti e bibliografia

Archivi

Radioprogramma, 1937 –  1939

Commemorazioni Felicina Colombi e Felice Pelloni: Eco di Locarno 10 novembre 1983; Il Dovere 11 novembre 1983; Giornale del Popolo 11 novembre 1983.

Necrologi Felicina Colombo: Corriere del Ticino 18 aprile 1983; Giornale del Popolo 16 aprile 1983; Il Dovere 16 aprile 1983.

“Intervista a Felicina Colombo, animatrice dei ragazzi al microfono della R.S.I.” “La Gazzetta della donna” in: Gazzetta Ticinese, 7 marzo 1969.

 

Testi di Felicina Colombo

Felicina Colombo, La casa dei bambini: problemi di educazione infantile e loro attuazione pratica. Testo dell’ispettrice adottato dal Dipartimento della Pubblica Educazione quale programma delle case dei bambini. Lugano, Tipografia Cesare Mazzuconi, 1944, 47 p.

 

Felicina Colombo, “L’Asilo Ticinese.” In: Scuola ticinese, n. 4, ottobre 1948, pp. 63-68; Scuola ticinese, n. 3, maggio 1949, pp. 41-43; Scuola ticinese, n. 4, ottobre 1949, pp. 63-66.

 

Felicina Colombo, “Per una scuola materna sempre più efficiente”. In: Risveglio, n. 9, settembre 1965, pp. 312-316.

 

Felicina Colombo, “Un giorno le fiabe non piacciono più”. In: Pro Juventute, n. 2/3, 1954, pp. 113-115.

 

 

Bibliografia

Marta Boneschi, Di testa loro. Dieci italiane che hanno fatto il Novecento. Milano, Arnoldo Mondadori, 2002.

 

Lisa Fornara, “Dal diritto all’istruzione alla professione di insegnante: tracce femminili nella storia della scuola.” In: Nelly Valsangiacomo e Marco Marcacci (a cura di), Per tutti e per ciascuno. La scuola pubblica nel Cantone Ticino dall’Ottocento ai giorni nostri. Dadò, Locarno, 2015.

 

Pasquale Genasci, “Colombo Felicina” in: Dizionario storico della Svizzera vol. 3, Dadò, Locarno, 2004.

 

Silvano Pezzoli, “L’avventura della Radiotelescuola nella Svizzera italiana. Bilancio di una lunga stagione”. In: Scuola Ticinese n. 190, Dicembre 1993.

 

Nicoletta Solcà, “Suoni e immagini per l’insegnamento: la Radiotelescuola nella Svizzera italiana.” In: Nelly Valsangiacomo e Marco Marcacci (a cura di), Per tutti e per ciascuno. La scuola pubblica nel Cantone Ticino dall’Ottocento ai giorni nostri. Dadò, Locarno, 2015.

 

Nicoletta Solcà, Scuola, società e radio nella Svizzera Italiana. La radioscuola (1933-1958). Università degli Sudi, Pavia, dattiloscritto, 2004.

 

 

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