Le pratiche come modalità del simbolico: debito e differenza
Partire da sé, pratiche di relazione e creazione di contesti irradiano la politica delle donne che, nel definirsi politica del simbolico, non si appiattisce sulle forme visibili della politica statuale.
Riconoscere il desiderio quale agente dello e nello spazio pubblico è la sfida politica della libertà
femminile.
Con senso di ulteriorità e di differenza rispetto al già dato, al già istituito, l’interrogazione della presenza femminile nel mondo ha debiti di autorizzazione (e di proibizione) con il magmatico materno.
Intorno a tali elementi si svolge l’incontro-dibattito con Chiara Zamboni.
Chiara Zamboni ha studiato filosofia a Bari e insegna Filosofia del linguaggio all’Università di Verona. Da più anni si occupa di pensiero femminile e ha dato vita con altre alla comunità filosofica “Diotima”. Tra l’altro ha pubblicato Favola e immagini nella matematica (Adriatica, 1984); Interrogando la cosa. Riflessioni a partire da Martin Heidegger e Simone Weil (I.P.L., 1993); La filosofia donna. Percorsi di pensiero femminile (Demetra, 1997). Ha collaborato ai diversi libri di “Diotima” pubblicati dal 1987 ad oggi.
Gli atti dell’incontro sono consultabili nel quaderno Alla luce del presente.