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28 MARZO 2009 – Incontro con Ursula Ganz-Blätter

L’immagine del corpo femminile nella pubblicità e nei media

La rappresentazione del corpo femminile nei media, di solito, sta per qualcos’altro. Per un tipo ideale di bellezza, forse. Per lo stereotipo della donna vergine (o, invece: della tentatrice eterna). O per una certa immagine della “donna moderna” che si propone come modello per la nostra propria vita. Ci sono molti bagagli culturali che influiscono la nostra percezione del maschile e femminile, del mascolino e femminino. Vale in particolare per la pubblicità, questo genere saturato di paradossi che vuole rendere indispensabile i beni di cui non c’è necessariamente bisogno. Nell’esempio dello spot televisivo, l“intimo soggetto” della donna-corpo diventa necessariamente un “oggetto pubblico”. Da discutere quali sono i suoi significati – e com’è mutata l’immagine nel corso del tempo, dalla paleotelevisione fino ad oggi.

Ursula Ganz-Blättler, laureata in Storia generale, Scienze della comunicazione e Storia dell’arte, ha conseguito un dottorato con una tesi nel campo del pellegrinaggio medievale. Ha lavorato come redattrice presso la rivista cinematografica “Zoom” e come critica del film e della televisione presso diversi giornali. Dal 1996 al 2000 ha partecipato alla Commissione federale del cinema. Dopo alcuni incarichi di insegnamento presso le università di Zurigo, Ginevra e Friborgo, attualmente ricopre un posto di rilievo come professore-assistente all’USI. Ha partecipato a diversi progetti nazionali e internazionali di ricerca nell’ambito della comunicazione televisiva, in particolare riguardanti la storia della televisione svizzera, le strutture della programmazione fiction e il transfert culturale dei programmi televisivi. Ha pubblicato numerosi saggi e articoli in volume e riviste e concluso recentemente la sua tesi di abilitazione sulle serie televisive americane degli anni Ottanta e Novanta.

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