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Storie di donne e di parità

Dal riconoscimento sociale all’azione politica

1) Da furto dell’onore, ad affronto alla moralità:

Il lungo percorso verso il riconoscimento della violenza contro le donne come reato e problema di salute pubblica è vecchio almeno quanto la Confederazione. Nel 1532 l’impero germanico adotta un codice penale in cui lo stupro è un reato contro l’onore e dipende dall’onorabilità della donna, non dalla violenza dell’uomo. Non può essere punibile se commesso contro donne allora considerate prive di onore (prostitute e girovaghe). Dal XVIs. nei cantoni riformati si limita l’autorità del marito, che non può diventare tirannia. Pur con enormi difficoltà, le mogli che subiscono violenza possono denunciare i mariti.
Il primo codice penale federale, elaborato tra le due Guerre mondiali e in vigore dal 1942, è ancora fondato su una concezione medievale dei reati. La violenza sessuale rientra nel capitolo sui comportamenti libidinosi illeciti, come offesa al buoncostume. All’interno del matrimonio non è considerata reato.

Dopo il 1969 anche in Svizzera emerge il nuovo femminismo, con il Movimento per la liberazione della donna e collettivi più radicali contro ogni discriminazione. Con il motto “il privato è politico” anche il tema della violenza contro le donne, in ogni forma, diventa una rivendicazione centrale, pubblica e di piazza.

Negli anni ’70, a partire da Zurigo, aprono i primi consultori autonomi per donne e le prime case per donne vittime di violenza. In Ticino il consultorio di Lugano apre nel 1984 e la prima casa delle donne nel 1989, ma già dagli anni ’70 nelle azioni femministe la violenza è un tema ricorrente.
Dal 1977 il Consiglio federale dà avvio a una revisione del codice penale, per adeguarlo alla nuova concezione della moralità.

1532: Nell’impero germanico lo stupro è un reato contro l’onore, la sua gravità dipende dallo stato sociale della donna.
Primo Ottocento: i Cantoni elaborano le proprie leggi sui reati penali. La coazione sessuale compare come reato sessuale.
1916-1942: discussioni parlamentari sul codice penale unitario. Lo stupro compare tra i “comportamenti illeciti contro il buoncostume”. Non è previsto nell’ambito coniugale.
1969: emergono anche in Svizzera nuovi gruppi e collettivi femministi riuniti nel Movimento di Liberazione della Donna, prima a Zurigo ma poi anche in Ticino e in molte città.
1977: Una commissione peritale del Consiglio federale inizia a rivedere il codice penale relativo ai reati sessuali. Propone di rendere punibile lo stupro coniugale, ma solo su denuncia.
1979: prima casa protetta per donne a Zurigo.
14.06.1981: votazione popolare sul principio di uguaglianza nella Costituzione.
1984: apre il consultorio per donne a Lugano.
1984: lanciato il referendum sul nuovo diritto matrimoniale, che migliora di molto la condizione delle mogli. Approvato in votazione (55%) nel 1985.

2) Dall’imposizione con la violenza al principio del consenso :

Gli anni ’80 vedono sovrapporsi diversi cantieri legislativi legati alla violenza. Nell’ambito della revisione del codice penale sui reati sessuali, il Consiglio federale propone di non rendere punibile la violenza sessuale nel matrimonio, rifiuta l’attenuante della provocazione ma propone come attenuante l’esistenza di rapporti personali.
Dal 1986 associazioni di donne, collettivi e giuriste insorgono contro la proposta del CF e si mobilitano nelle strade, nei media e con atti parlamentari. Viene anche approvato il principio costituzionale sull’aiuto per le vittime di reati, e il Consiglio federale aderisce alla Convenzione europea sull’indennizzo alle vittime. Sul piano internazionale il Consiglio d’Europa dagli anni ’80 e le Nazioni Unite, dagli anni ’90, si attivano nel contrasto alla violenza.

I lavori parlamentari sul codice penale sessuale ne vengono influenzati, e le Camere trovano un accordo solo nei giorni dello Sciopero delle donne del 1991, che affronta anche il tema della violenza. La nuova legge sui reati sessuali è contestata dalla destra più conservatrice, ma passa in votazione popolare al 73%. La violenza sessuale è punibile anche nel matrimonio, e viene tolta l’attenuante dei rapporti personali.

Solo nel 2003 viene riconosciuta la perseguibilità d’ufficio della violenza domestica, che risulta così una questione pienamente politica e un problema di salute pubblica.
Ma la definizione di violenza carnale del 1992 resta incentrata sulla violenza esercitata dall’autore e sulla resistenza da parte della vittima. Associazioni di donne, collettivi e molte parlamentari chiedono di superare questa concezione.
Dal 2017, in parallelo alla ratifica della Convezione di Istanbul per la prevenzione e la lotta alla violenza contro le donne, prende avvio un’ulteriore revisione del codice penale sui reati sessuali.

1984: Votazione popolare sull’articolo costituzionale per l’aiuto alle vittime di reati contro l’integrità (compresi i reati sessuali).
1985: Messaggio del Consiglio federale sulla revisione del codice penale, che non intende rendere punibile la violenza carnale coniugale.
1987-91: Lavori parlamentari sulla revisione del Codice penale sui reati sessuali.
1990: le sezioni delle donne di PPD, PS, Verdi, UDC, POCH e DS chiedono la punibilità dei reati sessuali coniugali
11.6.91: Il Consiglio federale firma la dichiarazione della prima conferenza ministeriale europea sulla violenza contro le donne
14.6.91: Sciopero delle donne. Oltre mezzo milione di partecipanti in tutta la Svizzera chiedono la lotta alla violenza sessuale.
21.6.91: Le Camere approvano il codice penale sui reati sessuali: lo stupro coniugale è punibile su querela di parte. Viene lanciato il referendum. La legge è approvata nel 1992 al 73%.
4.10.91: Le Camere approvano la legge sull’aiuto alle vittime.
1996: La legge sulla parità vieta esplicitamente le molestie sessuali sul posto di lavoro.
2004: La violenza domestica è perseguibile d’ufficio.
2007: L’autore di violenza domestica può essere allontanato dal domicilio.
2017: Le Camere approvano la Convenzione di Istanbul, del Consiglio d’Europa per al prevenzione e la lotta alla violenza verso le donne e domestica.

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