Maria Bernasconi (1869 – 1953)
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Nacque il 9 aprile 1869 a Buenos Aires, in Argentina. Sesta ed ultima figlia di Giovanni Bernasconi (1830-1899) e Giuditta Bolzani (1829-1899), Maria tornò in Europa assieme alla sua famiglia qualche mese dopo la sua nascita, dividendosi tra Milano e Mendrisio.
Il padre di Maria, Giovanni, originario di Coldrerio ma domiciliato a Mendrisio, di professione calzolaio, decise di cercare fortuna in Argentina e partì nel 1855. In breve tempo, egli si arricchì con il commercio e la lavorazione di pellami e si lanciò in alcuni azzeccati investimenti immobiliari che gli fruttarono un patrimonio considerevole rendendolo ricchissimo. Tornato in patria nel 1869, qualche mese dopo la nascita di Maria, acquistò il terreno di fronte a Palazzo Turconi (che ospitava da qualche anno l’Ospedale della Beata Vergine, OBV) e commissionò la costruzione di Villa Argentina all’architetto Antonio Croci, che terminò i lavori nel 1878. La famiglia Bernasconi si distinse allora per la generosità nei confronti di varie istituzioni (l’OBV, l’Ospizio per i Vecchi, l’Asilo Comunale e l’Asilo Bernasconi destinato ai bambini poveri di Mendrisio, fondato da Giovanni nel 1890 e diretto da Maria) e diede prova di mecenatismo, assemblando negli anni un’importante collezione di opere d’arte che venivano conservate proprio a Villa Argentina e a Villa Foresta, altra residenza mendrisiense della famiglia.
Dopo la morte dei genitori e prima dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, Maria si trasferì stabilmente nella residenza estiva dei Bernasconi, Villa Argentina, a Mendrisio. Tra il 1914 ed il 1923 (anno della morte della sorella Angela Maddalena), la «Signorina» – come era soprannominata dalla gente del Magnifico Borgo – rimase l’unica discendente della fortuna dei Bernasconi e continuò la tradizione famigliare di impegno nelle opere assistenziali a favore dei più poveri e di mecenatismo.
Rispetto a quanto fatto dal padre e dai fratelli, Maria Bernasconi si spinse ancora oltre. Grazie alle sue generose donazioni, l’ospedale si dotò di un apparecchio per la narcosi, di strumenti per il laboratorio di analisi e per il gabinetto radiologico (che le venne intestato dopo la sua morte e l’ennesimo lascito). Nel 1905 fondò la Società Femminile di Mutuo Soccorso di Mendrisio, la più importante per numero di aderenti e capitale sociale tra quelle dedicate alle donne sul suolo cantonale. Nel 1936 finanziò la costruzione dell’Asilo per Ciechi di Ricordone a Lugano, una struttura d’avanguardia per l’epoca. A Milano, inoltre, sostenne l’Istituto per Rachitici, l’Università Cattolica e la Casa per i Ciechi di guerra. In Argentina, invece, fondò il villaggio di Indio Rico, dimostrando come sempre di avere un occhio di riguardo per i bambini. Infine, durante le due guerre mondiali, si mosse sia a favore dei soldati mobilitati sia offrendo conforto ai profughi italiani. In campo artistico, la sua amicizia con il pittore Pompeo Mariani, permise di allargare la Raccolta Bernasconi ed anche in questo frangente Maria fece prova di grande generosità, donando numerose opere ai musei di Lugano, Milano e Buenos Aires.
Debilitata da una leggera paralisi negli ultimi mesi della sua vita, Maria Bernasconi si spense serenamente all’alba della vigilia di Natale del 1953 nella «sua» Mendrisio.
Autore: Andrea Stephani, 3 febbraio 2015
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Crediti fotografici: L. Rossi in La Raccolta Bernasconi: dipinti del Secondo Ottocento italiano, Quaderni Villa dei Cedri, Bellinzona, 1998.
Fonti e bibliografia
Archivi
Archivio della Città di Mendrisio (Fondo Asilo Don Giorgio Bernasconi e OBV).
Archivio di Stato, Bellinzona (Fondo Diversi).
Biblioteca dell’Accademia di architettura, Mendrisio.
Biblioteca cantonale, Bellinzona.
Biblioteca cantonale, Mendrisio.
Catalogo online SBT dei periodici.
Bibliografia
AA.VV., Donne della Svizzera italiana, Grossi & co., Bellinzona, 1958.
AA. VV., Memoria commemorativa per il 25. anno dell’asilo dei ciechi in Lugano Ricordone, Fondazione Juan A. Bernasconi, Lugano, Veladini, 1937.
AA. VV., L’Ospizio della Beata Vergine di Mendrisio 1860 – 1960, Arti grafiche Gaggini – Svanascini, Mendrisio, 1960.
Alfonsito Varini (a cura di), Società di Mutuo Soccorso maschile Locarno 1864-1989 – 125 anni di solidarietà sociale, Poligrafo Pedrazzini, Locarno, 1989.
Matteo Bianchi, Giovanna Ginex, Sergio Rebora, La Raccolta Bernasconi – Dipinti del secondo Ottocento italiano, Quaderni di Villa dei Cedri, Civica Galleria d’Arte, Bellinzona, 1998.
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Mercedes Daguerre, La costruzione di un mito – Ticinesi d’Argentina: committenza e architettura 1850 – 1940, Quaderni Archivio del Moderno – Accademia di architettura Mendrisio, collana diretta da Letizia Tedeschi, A+C Bremer, Mendrisio, 1998.
Daphne Settimo, STAC – Da 100 anni il far del bene dà buoni frutti, Lepori e Storni, Locarno, 2011.