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Fischer-Dückelmann Anna (1856-1917)

Anna Fischer-Dückelman (1856-1917)

La versione integrale di questa biografia è disponibile presso la sede AARDT

Anna Fischer-Dückelmann nacque nel 1856 a Wadowice, in Galizia, provincia settentrionale dell’allora Impero Austro-Ungarico (e attualmente in Polonia). Figlia del chirurgo dell’esercito Friedrich Dückelmann, trascorse la sua gioventù tra Vienna e Tragwein seguendo e osservando il lavoro del padre nei diversi accampamenti militari. Nel 1876 sposò a Graz il filosofo Arnold Fischer, mantenendo due cognomi, fatto piuttosto raro all’epoca. Trasferitasi a Frankfurt am Main, dove il marito lavorava come filosofo, giornalista e critico musicale, la Fischer-Dückelmann fondò  la rivista settimanale Volkswohl in cui curava una rubrica di medicina tramite la quale rispondeva alle domande dei lettori. L’attività editoriale le permise di tessere vari contatti, fra i quali si annoverava soprattutto quello con Hope Bridges Adams Lehmann (1855-1917), prima donna medico generalista e ginecologa allora residente a Monaco di Baviera.

Verso la fine degli anni Ottanta del XIX secolo, Anna Fischer-Dückelmann decise di dedicarsi allo studio della medicina. Siccome in Germania l’iscrizione alla facoltà di medicina era preclusa alle donne, nel 1889 si trasferì con i suoi tre figli a Zurigo, dove diede avvio ai suoi studi nonostante il marito nel frattempo lavorasse come giornalista a Berlino.

Tra le prime donne a intraprendere gli studi in medicina, si laureò nel 1896 grazie ad una tesi sull’insorgenza della febbre nelle puerpere.

Conosciuta in Germania per i suoi scritti nel campo della salute femminile e come sostenitrice dei diritti delle donne, la Fischer-Dückelmann fu una delle più note e controverse donne medico della Germania imperiale. Tra le sue opere, la più famosa anche alle nostre latitudini fu il best seller La donna medico di casa, edito per la prima volta nel 1901. Il libro raggiunse la tiratura di milioni di copie e con la sua ristampa del 1913 venne tradotto in tredici lingue, compreso l’italiano. Meno noto, ma altrettanto importante, fu poi il libro Das Geschlechtes des Weibes, edito sempre nel 1901, che si rivolgeva ad un pubblico femminile nell’intento di favorirne l’emancipazione tramite la conoscenza.

Durante tutta la sua carriera, la Fischer-Dückelmann s’interessò sempre alla questione femminile dal punto di vista della salute psico-fisica e sociale, criticando i metodi adottati dai propri colleghi, la mancanza di prevenzione a livello igienico durante le gravidanze e l’utilizzo inappropriato degli strumenti chirurgici durante il parto.

Nel 1913 si trasferì ad Ascona nel Canton Ticino, presso il Monte Verità, dove si trovavano diversi giovani desiderosi di sperimentare un diverso modo di vivere. Nella “casa della salute” di Henry Oedenkoven assunse il ruolo di principale “consulente fisica” per la comunità residente sul monte, reiterando il suo interesse per un approccio olistico nella cura dell’individuo. Nel 1915 iniziò, a esercitare nel sanatorio di Goszmannschen a Kassel durante l’estate, mentre l’inverno lo trascorreva ancora ad Ascona. Nel periodo della Prima Guerra mondiale decise poi di dedicarsi alla cura dei feriti nella Svizzera italiana.

Dopo la sua morte, avvenuta ad Ascona nel 1917, la figlia Elsa Von Golfieri cercò di dare risalto scritti della madre.

 

Autrice: Sara Flaadt Camponovo, 5 maggio 2017

© 2017 AARDT – CH 6818 Melano

Crediti fotografici: Fischer-Dückelmann Anna, La donna, medico di casa, Torino, C. Pasta, 1919.

 

Fonti e bibliografia

Pubblicazioni di Anna Fischer-Dückelmann

Anna Fischer-Dückelmann, Das Geschlechtsleben des Weibes, Hugo Bühler Verlag, Berlin, 1919.

Anna Fischer-Dückelmann, La donna, medico di casa, Casanova, Milano, 1932.

Bibliografia

Paulette Meyer, «Physiatrie and German Maternal Feminism: Dr. Anna Fischer-Dückelmann Critiques Academic Medicine», in Canadian Bulletin Of Medical History, 23, 2006.

David Oels, «Ein Bestseller der Selbstsorge. Der Ratgeber “Die Frau als Hausärtzin», in Zeithistorische Forschungen/Studies in Contemporary History, 10 (2013), Gottingen, 2013, pp. 515-523.

Katalin Vardai, «Gesundheitsratgeber-Netdoktor der Jahrhundertwende», Verein Museum für Verhütung und Schwangerschaftsabbruch, 2012.

Quotidiani e periodici

Renato Martinoni, «Una figura dimenticata al Monte Verità di Ascona. Madre di famiglia e medico di casa», in ProTicino, agosto/settembre 2015, No. 08-09/2015,  pp. 26-27.

«Psychologie individuelle, du sexe et de la classe. In: X – Psychologie génétique, individuelle et psychologie sociale», in L’année psychologique, 1902 vol. 9. pp. 616-636.

Spazio pubblicitario in, Popolo della libertà, 22.11.1910;

Spazio pubblicitario in, Gazzetta Ticinese, 19.05.1918,

Siti Web

Ticinoarte
http://www.ticinarte.ch/index.php/fischer-dueckelmann-anna.html

Università di Zurigo http://www.med.uzh.ch/de/UeberdieFakultaet/gastprofessurannafischerdueckelmann.html

http://www.emba.uzh.ch/afd/

Patrick Bochman, «Anna Fischer-Dückelmann. Arztin, Naturheilkundlerin, Lebensreformerin?»

 

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