Ilda Rossi (1922-2018)
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Ilda Rossi nacque a Bioggio il 1° febbraio 1922, primogenita di Francesco e Annetta, nata Gilardini. La coppia ebbe altri due figli, Andrea e Clarita. Ilda frequentò le scuole elementari e maggiori presso il villaggio natio, e in seguito si iscrisse alla Scuola professionale femminile di Lugano, ottenendo il diploma commerciale nel 1940.
Iniziò quindi la propria attività professionale quale segretaria, dapprima presso una fabbrica di orologi con sede ad Arogno e in seguito presso la società Supercinema SA dei fratelli Carlo e Rino Tami, proprietari dei cinema Rex e Supercinema di Lugano. Dopo diversi anni di collaborazione, Ilda Rossi passò infine a lavorare presso il Banco di Roma per la Svizzera, nella sede di Lugano, occupandosi fino alla quiescenza di gestione patrimoniale. La sua esperienza nel ramo bancario la vide anche impegnarsi in favore del suo villaggio, attivandosi, insieme al parroco del paese, per l’apertura di una piccola sede della Cassa Rurale di San Gallo, in seguito divenuta una filiale della Banca Raiffeisen, della quale si occupò inizialmente in prima persona, a titolo gratuito. La filiale crebbe rapidamente, divenendo una vera e propria agenzia con personale dedicato e orari di apertura regolari, e in seguito Ilda Rossi entrò nel Consiglio di Amministrazione della banca, detenendone la Presidenza dal 1981 al 1990.
Ilda Rossi fin dalla giovinezza fu attiva nei ranghi dell’Azione Cattolica Ticinese, prendendo parte alle diverse iniziative promosse dall’associazione. Fu al fianco di Dionigia Duchini e Rosita Genardini nella creazione della casa di vacanza “Montanina” a Camperio, progetto fortemente voluto dall’Unione Femminile Cattolica Ticinese (UFCT), e collaborò alla gestione della struttura per diversi anni. All’interno dell’UFTC, Ilda Rossi fu anche, per diversi anni, responsabile del segretariato e delegata cantonale delle aspiranti. Scrisse inoltre molti articoli per la rivista mensile dell’Azione Cattolica Spighe, e visitò in svariate occasioni i centri giovanili dell’associazione nel Cantone, tenendo anche diverse conferenze. Si spese anche attivamente in favore della Parrocchia di Bioggio, occupandosi di diversi corsi di catechismo e di momenti di animazione per i giovani del paese.
Ilda Rossi fu impegnata anche in politica: prima della concessione del diritto di voto fece parte del Movimento sociale femminile – l’associazione ticinese impegnata in favore del diritto di voto delle donne – e dopo il 1969 entrò formalmente nelle fila del Partito Popolare Democratico (PPD), assumendo un ruolo molto attivo nel partito. Nel 1970 diede vita alla sezione femminile del circolo di Agno, contribuendo negli anni seguenti al suo funzionamento, e nel 1971 venne candidata al Gran Consiglio, divenendo una delle prime 11 elette del Cantone insieme a Linda Brenni, Dionigia Duchini, Ersilia Fossati, Elsa Franconi-Poretti, Rosita Genardini, Elda Marazzi, Rosita Mattei, Alice Moretti, Dina Paltenghi-Gardosi e Marili Terribilini-Fluck. Sedette in Gran Consiglio per tre legislature, dal 1971 al 1983, impegnandosi a favore di argomenti di carattere sociale o attinenti alla sua regione: presentò ad esempio alcune interpellanze e interrogazioni in merito alla realizzazione, presso l’inceneritore di Bioggio, di un impianto di eliminazione e riciclaggio di idrocarburi; propose la creazione di un liceo cantonale ad Agno e si batté per la creazione di una nuova sezione di scuola elementare a Sessa; chiese delucidazioni in merito al progetto della realizzazione dell’Ospedale di Castelrotto; chiese al governo maggiore attenzione al tema dell’alcoolismo, e molto altro. In seno al Gran Consiglio fu attiva anche in alcune Commissioni parlamentari: sedette nella Commissione speciale dei ricorsi in materia di utilità pubblica dal 1971 – dal quadriennio 1975-1979, questa commissione divenne la Commissione speciale dei confini giurisdizionali e dei ricorsi in materia di pubblica utilità – ricoprendo la carica di vicepresidente nel 1980; e nel 1979 entrò anche a far parte della Commissione speciale per una nuova legge urbanistica.
Ricoprì alcune cariche politiche anche a livello locale: nel 1972 venne eletta in seno al Municipio di Bioggio, suo Comune di origine, e fu quindi una delle prime donne municipali del Cantone. Mantenne la carica per due legislature, fino al 1980. Dopo il 1983, abbandonata la vita politica attiva nelle istituzioni, Ilda Rossi continuò comunque ad impegnarsi a livello locale: fu presidente del circolo di Agno del PPD malcantonese e continuò a collaborare alle attività dell’Associazione Donne PPD.
Si spense a Bioggio, l’11 marzo 2018.
Autrice: Nicoletta Solcà, 17 agosto 2018
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Crediti fotografici: Archivio Diocesano, Fondo Azione Cattolica
Fonti e bibliografia
Archivi
Archivio di Stato, Verbali del Gran Consiglio, 1971-1983
Bibliografia
Il popolo e la fede. 150 anni di Azione Cattolica nella Svizzera Italiana e in Europa, a cura di Luigi Maffezzoli, Roma, AVE , Lugano, Ritter, 2011, pp. 331-332
Quotidiani e periodici
“Rivista di Lugano”, In memoriam – Ilda Rossi (1922-2018), 23.03.2018 p. 44
“Popolo e Libertà”, annate 1970-1990
Articoli di Ilda Rossi
Ilda Rossi, Riscoprire le origini storiche e culturali, in “Popolo e Libertà”, 20.04.1985, p. 9
Ilda Rossi, Considerazioni sulla condizione femminile. Perché la donna è spesso la grande assente? in “Popolo e Libertà”, 10.03.1982, p. 1 e p. 8
Ilda Rossi, Considerazioni sul nuovo diritto matrimoniale, in “Popolo e Libertà”, 24.03.1981, p. 8
Alessandra Rossi-Gilardini, “La storia di Ilda Rossi”