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Martinoli Ada (1920-1996)

Ada Martinoli (1920-1996)

La versione integrale di questa biografia è disponibile presso la sede AARDT

Ada Martinoli nacque l’8 agosto 1920 a Pianezzo, figlia di Sofia Martinoli-Antorini (1893-1973) e di Edoardo Martinoli (1894-1984). Primogenita, ebbe due fratelli e una sorella: Ivo (1922-1922), Iva (1923-1929) e Silvio (1930-2016). Nel corso degli anni Venti, la famiglia si trasferì a Giubiasco, dove Ada visse tutta la sua operosa vita. Dopo le scuole dell’obbligo, Ada frequentò la Scuola professionale femminile a Bellinzona. Nel 1941, si mise volontariamente al servizio della Patria: indossò la divisa grigio-verde, seguì il Corso di istruzione per il Servizio Complementare Femminile al Castello di Trevano e fu assegnata alla “Lavanderia di guerra” a Bellinzona. Nel dicembre 1948, la Sezione Samaritani di Giubiasco la designò monitrice dei corsi di formazione e nel gennaio 1950 presidente, carica che mantenne fino alla morte.

Nel giugno 1950, Ada Martinoli assunse la gerenza della succursale di Giubiasco di Kaiser SA, un negozio di commestibili in Via Borghetto. Nel 1958, ottenuta la patente di esercente, aprì il Bar Nuovo, in prossimità di Piazza Grande, nello stabile Cugini. Il 1° maggio 1971 inaugurò il Bar del Borgo, nell’edificio Duchini in Piazza Grande. Per quasi 25 anni, questi locali pubblici furono il centro di gravità di molte associazioni locali e regionali, luoghi di aggregazione intergenerazionale.

Liberale-radicale, nell’aprile 1980, Ada Martinoli fu eletta nel Municipio di Giubiasco. Diresse il Dicastero Opere sociali durante due legislature. Rappresentò il Comune nel Consorzio aiuto domiciliare Bellinzona e Valli e nel Consorzio profilattico materno e pediatrico. A 62 anni, nel 1982, Ada lasciò l’attività di esercente per concentrare le sue energie sull’impegno politico e sociale e sulla famiglia. Nel 1988, non sollecitò un nuovo mandato in Municipio senza però abbandonare la militanza politica. Nel maggio 1989, il Municipio la richiamò come cittadina a far parte della Commissione consultiva per i problemi degli anziani e degli invalidi. Negli anni Ottanta e Novanta, Ada Martinoli collaborò alla locale sezione della Società svizzera di mutuo soccorso Elvezia, entrò a far parte del comitato della sezione Bellinzona e Valli dell’Associazione Ticinese Terza Età (ATTE) e successivamente del comitato cantonale ATTE e del comitato della Croce Verde Bellinzona.

La vita di Ada Martinoli, rimasta nubile, fu caratterizzata da lavoro, volontariato e filantropia interpretata secondo i bisogni del momento. Per quasi mezzo secolo, Ada si identificò e operò nello spirito samaritano, impegnata nella formazione dei samaritani e della popolazione e nella promozione di iniziative benefiche e d’animazione per bambini e anziani. Nel mese di maggio 1977, fu insignita della “Medaglia Dunant”. Nel 1980, coordinò, con la locale Pro Risotto, la raccolta di aiuti materiali per i terremotati d’Irpinia. La generosità di Ada Martinoli si esprimeva anche a titolo privato, in particolare sostenendo l’attività della Parrocchia e delle Suore Misericordine. La presidente della Samaritani si adoperò anche per coinvolgere i giovani; nel 1978, in seno alla sezione, si costituì il Gruppo Help, il primo nel cantone e tra i primi in Svizzera formato da giovani istruiti per applicare praticamente l’aiuto al prossimo. Nel 1981, con il Gruppo Help, Ada Martinoli organizzò una colonia per bambini e adulti disabili a Olivone, ripetuta l’anno seguente a Camperio.

Negli anni Cinquanta, con la guida di Ada Martinoli, la Samaritani del Borgo fu tra le prime sezioni a introdurre la Giornata del malato nel programma di attività. Nel 1996, a Giubiasco, questa ricorrenza di solidarietà si protrasse per un’intera settimana: per non dimenticare nessuno, Ada organizzò visite a circa 120 malati e anziani.

Il 24 luglio 1996, Ada Martinoli morì dopo breve malattia. In sua memoria, il 13 giugno 2019, la Città di Bellinzona le ha dedicato una via nel Quartiere di Giubiasco.

Autrice: Lorenza Hofmann, 6 agosto 2019

© 2019 AARDT – CH 6900 Massagno

Fonti e bibliografia

Bibliografia

G.P. Lavelli, Burghètt. Quand sa cüntàva ammò al ghèll in dal bursìn, Fontana Edizioni, 2009.

Quotidiani e periodici

Gazzetta ticinese (GT), 09.07.1936; 19.04.1948; 30.04.1971.

Giornale del Popolo (GdP),15.05.1940; 20.05.1977; 11.01.1983; 23.10.1984; 18.05.1985; 11.03.1989; 27.5.1992.

Illustrazione ticinese, 20.07.1957; 20.07.1940; 16.08.1941; 08.01.1955.

Il Dovere, 31.03.1958; 14.5.1958; 03.11.1960; 04.05.1971; 01.12.1980; 25.05.1992

LaRegione, 05.03.1996.

Libera Stampa (LS), 20.06.1950; 24.6.1978; 03.03.1989.

Lunarietto – Almanacco Giubiaschese, 2019.

Popolo e Libertà (PeL), 03.12.1948; 27.01.1950; 31.03.1953; 14.6.1958; 05. 01.1971; 21.10.1989.

Schweizer Soldat: Monatszeitschrift für Armee und Kader mit FHD-Zeitung, n. 17, 05.09.1941.

Testimonianze orali

Simona Martinoli Stebler, nipote. 17.7.2019

Gian Paolo Lavelli, giornalista, 25.7.2019.

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