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Saint Léger Antonietta (1856-1948)

Antonietta Saint Léger (1856-1948)

La versione integrale di questa biografia è disponibile presso la sede AARDT

Antonietta Léger nacque il 20 giugno 1856 a San Pietroburgo, figlia di Wilhelmina e Marian Beyer, forse figlia naturale dello Zar Alessandro II.  Frequentò una celebre scuola, l’Istituto Smolny di San Pietroburgo dove l’istruzione ricevuta fu sicuramente di livello molto elevato, come lo era quella di tutte le donne appartenenti alla nobiltà russa. Lei si esprimeva e scriveva in russo, italiano, francese, tedesco, inglese, polacco e greco.

All’età di sedici anni Antonietta si trasferì a Napoli per motivi di salute, o forse per istruirsi e imparare le lingue straniere. Qui fu ospitata da Giulio Evardo Jaeger (1827-1882), console a Napoli degli Stati Uniti d’America.  

A Napoli Antonietta sposò Federico Stolte, un possidente di Portici, dal quale ebbe due figli: Maria Grazia Vera e Peppinuccio il quale, dopo la separazione dei genitori, restò con il padre. In seconde nozze Antonietta sposò Giulio Evardo Jaeger che l’aveva ospitata al suo arrivo nella città partenopea; dalla loro unione nacque un unico figlio, Giulio Antonio. Le ravvicinate maternità e le traversie matrimoniali non impedirono ad Antonietta di viaggiare per l’Italia, visitando tra l’altro Roma, Firenze e Sanremo.

Tra il 1877 e il 1878, conobbe ai bagni termali di Albano (vicino a Roma) il grande musicista Franz Liszt e ne divenne allieva e ammiratrice. Egli frequentò spesso la casa degli Jaeger e impartì lezioni di inglese al piccolo Giulio. Liszt dedicò inoltre all’allieva uno dei suoi lavori.     

Anche il secondo matrimonio non durò a lungo. Antonietta si trasferì allora a Milano, ove conobbe il suo terzo marito, l’irlandese Richard Flemyng de Saint Léger (1858-1922) di Kingstown. Le nozze furono celebrate il 1° di ottobre del 1881. Da questa unione nacquero due figli: James e Joan.

Nello stesso anno i principi Ada e Pietro Troubetzkoy affittarono ai Saint Léger uno chalet, collocato all’interno della loro proprietà a Cargiago sul lago Maggiore. L’entusiasmo per la natura che accomunava Pietro Troubetzkoy alla Saint Léger lasciò una traccia persino in botanica con la cultivar denominata “Chamaecyparis obtusa Troubetzkoyana” che si trovava, e forse ancor si trova, sulle Isole di Brissago.

Dopo il periodo trascorso a Cargiago, i Saint Léger viaggiarono e si trasferirono in seguito a Minusio ove soggiornarono, nel 1883-84, alla Villa Baronata, situata nella zona di Mappo.

Vissero poi per sei mesi del 1884 a Locarno, in casa di Emilio Balli. A questo periodo dovrebbe quindi risalire l’amicizia dei Saint Léger con l’avvocato Francesco Balli, sindaco della Città di Locarno; egli si esibì in alcune occasioni musicali, suonando con Antonietta e Filippo Franzoni.

Arrivò il momento in cui i coniugi Saint Léger fruirono di cospicue eredità, specialmente da parte della famiglia di Richard che possedeva molti immobili a Dublino, Cork e Tipperary. Si aprì così la vicenda delle Isole, che Antonietta comprò nel 1885. Oggi le Isole di Brissago sono un parco botanico molto visitato e apprezzato, in parte merito di Antonietta. Infatti, quando vi arrivò, la vegetazione cresceva spontanea e non veniva accuratamente coltivata e selezionata. La “Signora delle isole” creò un ufficio postale con propri francobolli e timbri e fece costruire un laboratorio per la realizzazione di bambole, che erano una sua vera e propria passione. Possedeva inoltre una ricca biblioteca e una interessante collezione di opere e oggetti d’arte.

Sulle Isole vennero a trovarla persone di alto rilievo culturale tra cui i già citati Troubetzkoy, il pittore intrese Daniele Ranzoni che le fece almeno tre ritratti, l’artista locarnese Filippo Franzoni che si esibì insieme a lei in serate musicali e la ritrasse in alcune occasioni, lo scrittore irlandese James Joyce il quale fu ispirato dalle visite sulle Isole per la scrittura allora in corso dell‘Ulysses, in particolare per i capitoli delle Sirene e di Circe. Antonietta frequentò in un secondo momento, tra gli altri, i pittori Marianne Werefkin e Gordon Mc Couch.

Terminata la relazione con Richard Saint Léger, Antonietta si legò a Perikles Tzikos, un cavaliere d’industria, imprenditore fra l’altro nella costruzione ed esercizio di ferrovie. Egli morì il 21 luglio 1906, lasciandole tutta la sua sostanza.

Nel 1927, a causa dei cattivi investimenti finanziari, fu costretta a vendere le isole a Max Emden e, probabilmente tra il 9 e il 13 febbraio 1928, Antonietta abbandonò definitivamente le isole, raggiungendo una nuova dimora a Moscia presso Ascona.

Purtroppo, malgrado i suoi numerosi tentativi, gli affari si rivelarono infruttuosi. I suoi progetti ‘industriali’ – l’estrazione dell’alcol dalla torba, la fabbrica d’un liquore e quella delle bambole – e vari investimenti finanziari non si rivelarono buone occasioni per risalire la china. I tanto sospirati guadagni non arrivarono mai, anche se lei ci sperò fino all’ultimo. Per i debiti contratti, la proprietà di Moscia fu messa all’asta.

Nel 1940, la Saint Léger fu accolta all’Ospizio San Donato di Intragna nella stanza numero 32, dove morì il 24 gennaio 1948.

 

Autrice: Eva Frassi, 22 maggio 2017

© 2017 AARDT – CH 6900 Massagno

Crediti fotografici: www.ticinarte.ch

 

Fonti e bibliografia

Archivi

Archivio comunale di Brissago

Archivio dello Stato civile del Comune di Brissago, Registro di Stato civile e ruolo della popolazione.

Archivio Storico, Esibiti

Archivio parrocchiale di Brissago

Archivio comunale di Ghiffa

Archivio della Città di Locarno

Archivio della Società Storica Locarnese, Fondo Franzoni.

Incarti tematici, Isole di Brissago

Archivio di Stato del Cantone Ticino

Fondazione Historia Cisalpina

Fondazione Pellegrini-Canevascini, Fondo Francesco Borella

Fondazione Monte Verità, Fondo Harald Szeemann

Archivio del Museo Comunale d’Arte Moderna di Ascona

Fondo Marianne Werekfin

Archivio Christoph Geiger, Liger

Testi di Antonietta Saint Léger

 de Saint Léger Tzikos, La vegetazione delle Isole di St. Léger sul Lago Maggiore, Isole di Brissago, 2006.

Bibliografia

Frassi Eva, Antonietta Saint Léger. Biografia, in: A.V., “Ranzoni. Lo scapigliato Maudit”, Gallerie Maspes, Milano, 2017.

Frassi Eva, Antonietta Saint Léger e la cultura sul Verbano, Società dei Verbanisti, Germignaga, 2013.

Mondada Giuseppe, Minusio. Raccolta di memorie, Minusio, 1990.

Mondada Giuseppe, Le isole di Brissago nel passato e oggi, Locarno, 1975.

Quotidiani  e periodici

Eco di Locarno

Mondada Giuseppe, “La morte di Joan Müller St. Léger, in Eco di Locarno, 5 febbraio 1955, p.2.

Illustré pour tous

Gygax, “Celle qui fut reine des îles de Brissago”, in Illustré pour tous, n.39, 26 settembre 1968, pp.32-36; n.40, 3 ottobre 1968, pp.97-99.

Verbanus

Cavalli Dall’Ara, “Dalle Memorie di Luigi Troubetzkoy”, in Verbanus, n.3, 1981-82, pp.181-211.

Cavalli Dall’Ara, “Dalle Memorie di Luigi Troubetzkoy”, in Verbanus, n.6, 1985, pp.241-273.

Fonti orali

Broggini Romano, storico: diversi incontri avvenuti tra il 2010 e il 2013.

Maspoli Guido, ex Direttore del Parco botanico delle Isole di Brissago

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